Flying
Witch (il titolo è scritto in hiragana, per renderne facile la lettura) è un
anime prodotto dal rinomato studio J.C.
Staff e andato in onda a partire
dall’aprile 2016. Si tratta di uno slice of life con un pizzico di magia.
Makoto
è una giovane strega di Yokohama che decide di passare le vacanze dai suoi
parenti nelle campagne di Aomori, nel nord del Giappone: questo sembra essere
parte del suo addestramento ma è anche un modo per scoprire il mondo che la
circonda.
L’ambientazione
e lo stile accurato e naturalistico del disegno richiama molto da vicino le
atmosfere dello Studio Ghibli riportando alla memoria gli scenari bucolici
tanto cari a Miyazaki e soci, ad esempio quelli di ONLY YESTERDAY (Isao Takahata, 1991).
Essendo
destinato ai bambini, ogni episodio è strutturato in due avventure e il
linguaggio è molto semplice da capire.
MAKOTO
KOWATA
È
la protagonista dell’anime. Le sue capacità magiche sono ancora molto
rudimentali e spesso combina pasticci con i suoi incantesimi, ma si dimostra
allegra e gentile, curiosa di imparare e
di scoprire tutto ciò che la circonda. Ha un’incredibile propensione per il
cucito e quindi prepara da sola la veste per sé e per la sua cuginetta.
Molti
tratti del personaggio riportano alla mente KIKI DELIVERY SERVICE (Hayao
Miyazaki, 1989) , persino nello stile dei disegni e nella caratterizzazione.
Makoto ha, infatti, come famiglio la gattina nera Chito – che è in tutto simile
a Jiji, il gatto di Kiki – con la quale riesce a comunicare, comprendendo il
linguaggio felino. Questo dettaglio conferma l’amore tutto giapponese per la
Natura che è tanto radicato da rappresentare un tratto culturale profondo,
basta pensare a romanzi come IO SONO UN GATTO di Sôseki Natsume (2009) o IL
GATTO VENUTO DAL CIELO di Takashi Hiraide (2015).
Ha poco senso dell'orientamento, proprio come Ryôga in RANMA 1/2 di Rumiko Takahashi (1987-96).
CHINATSU
KURAMOTO
È
la cuginetta di Makoto e ha deciso di diventare anche lei una strega. La sua
determinazione è seria ma lo è quanto un gioco da bambini che si confonde con
altri sogni infantili (come quello di fare il ninja). Nonostante la sua risolutezza,
si rende conto di essere ancora una bambina e non ama i cibi “da adulti” come
certe verdure che si raccolgono nei campi, mentre è golosissima di dolci.
Essendo
molto tenera è la vera mascotte dell’anime e sembra quasi che tutta la storia
sia narrata seguendo un punto di vista fantasioso vicino a lei (e ai piccoli
spettatori) .
Volendo
ricercare un parallelo tra i personaggi di “Flying Witch” e quelli dello Studio
Ghibli , Chinatsu non po’ essere che Chihiro di LA CITTÀ INCANTATA (Hayao
Miyazaki, 2011) con la quale condivide parte del nome (l’ideogramma “Chi”).
KEI
KURAMOTO
È
il fratello maggiore di Chinatsu , cugino di Makoto.
È
stranamente portato per la cucina e l’agricoltura e per questo viene
bonariamente preso in giro dalla sua amica Nao che lo accusa di avere interessi
da vecchietto. In realtà non è così: Kei è un ragazzo del tutto normale (la
famiglia Kuramoto non ha poteri magici) al quale piacciono i film d’azione. È
molto calmo e riflessivo e si cala nel mondo della magia con un misto di
curiosità e tranquillità, come se si trattasse di una parte della Natura ancora
da esplorare.
KEIJI
KURAMOTO
Doppiato
da Mitsuru Ogata, vera e propria star del doppiaggio che ha lavorato in anime
mainstream come POKÉMON, DEATH NOTE, NARUTO …
È
il padre di Chinatsu e Keiji.
Non
sa parlare un giapponese corretto e si esprime usando forme dialettali che
Makoto non capisce, tanto che i suoi cugini devono farle da interprete. È un
conoscitore di tutti i segreti dell’agricoltura e li ha insegnati a suo figlio
( in questo ricorda un po’ il padre di Aki Mikage in SILVER SPOON di Hiromu
Arakawa (2011-2016) che passa il suo sapere circa l’allevamento di cavalli e le
scienze casearie alla figlia.
NANA
KURAMOTO
Doppiata
da Kikuko Inoue, famosa per aver interpretato sempre donne forti e di
carattere.
È
la madre di Chinatsu e Kei.
È
un’illustratrice professionista di libri per bambini. China sui suoi disegni,
conserva ancora un po’ della fantasia tipica dell’infanzia e non si stupisce
minimamente degli strani eventi magici che circondano Makoto. Il suo entusiasmo
per il lavoro richiama diversi personaggi dello Studio Ghibli, che sono stati
la metafora del mestiere di animatore / mangaka: Flo in PORCO ROSSO (1992), ma
forse ancora di più Jirô Hirokoshi in SI ALZA IL VENTO (2013), o ancora Tatsuo
Kusanabe in TOTORO (1988), per il suo modo di partecipare all’universo magico
delle figlie.
Il
nome Nana riporta inevitabilmente al celebre manga di Ai Yazawa ma in quel caso
il nome delle due protagoniste era scritto in katakana, mentre qui è utilizzato un ideogramma (ripetuto) con
semplice valore fonetico 奈々
Uno
dei pregi dell’anime è il saper rappresentare la somiglianza somatica tra i
membri di una famiglia mantenendo una buona caratterizzazione. Quindi, c’è
qualcosa di strano, un mistero irrisolto che riguarda
Una delle particolarità dell'anime è il saper rendere la somiglianza tra persone della stessa famiglia
AKANE
KOWATA,
la
sorella maggiore di Makoto. È anche lei una strega ed è molto più abile della
sorella. Ha i capelli bianchi e una carnagione olivastra, tanto da non sembrare
nemmeno giapponese. Questo non si spiega. Non ci sono riferimenti a un’origine
diversa rispetto al resto della famiglia come avveniva per Urd in OH, MIA DEA
(1988-2014). Il motivo potrebbe essere proprio un richiamo al manga di Kosuke
Fujima, anche se non c’è traccia della malizia del seinen, dato che Flying
Witch è un prodotto per bambini. Va però rilevato che Akane, come Urd, ama il
sake.
Viaggia
spesso e da ogni luogo riporta nuovi incantesimi da testare: è particolarmente
suggestivo in cui tinge di nero uno specchio d’acqua in Cina e l’intera scena
assume l’aspetto di un dipinto a inchiostro.
Ha
come famiglio un gatto di nome Kenny. Non si possono fare paragoni tra la
coppia Chito /Kenny e Luna /Artemis (SAILOR MOON 1995) perché questi ultimi
erano in grado di parlare il giapponese mentre nel caso di Flying Witch sono
gli umani a comprendere il linguaggio animale.
Durante
una delle sue sbronze mostra alla sua amica Inukai dei biscotti che hanno il
potere di trasformare le persone in animali ma che non sono ancora stati
sperimentati e la ragazza li mangia.
INUKAI
Doppiata
da Mari Hino, che abbiamo già sentito nei titoli più belli delle ultime
stagioni (GINGITSUNE, SHIROBAKO e GALILEI DONNA).
Parzialmente
trasformata in cane dai biscotti magici di Akane, torna umana al calar del
sole, come avveniva nel film LADYHAWKE ( 1985).
Anche
lei è una strega e, aspettando il ritorno di Akane o sperando d’incontrate
qualche suo parente con poteri sopranaturali, decide di fare le carte al
matsuri locale, coperta con una pesante felpa con il cappuccio, nonostante il
caldo, ma non è chiaro se le sue predizioni siano dettate da reali visioni o da
un semplice buon senso e dall’empatia. In effetti, lega subito con la piccola
Chinatsu e con Makoto, i cui tentativi di riportarla alla normalità si rivelano
fallimentari.
La
scelta di un cagnolino come trasformazione deriva evidentemente dal primo
ideogramma nel suo cognome (犬= cane) ma si tratta di
un tributo alla cultura moe e al fenomeno delle cosiddette mimi-musume
(signorine con le orecchie) che di solito però sono ragazze con le orecchie da
gatto.
Ha
come famiglio un criceto di nome Al, la cui somiglianza con Boo di LA CITTÀ
INCANTATA (2002) è evidente. Ovviamente, il fatto che sia un roditore dà
origine a non poche scenette divertenti quando i due si recano a casa dei
Kuramoto dove ci sono uno o due gatti.
LA
SIGNORA SHIINA
Doppiata
da Risa Hayamizu
È
una strega proprietaria di un caffè magico che compare nella sua vera forma
solo se si segue un particolare rituale e la cui clientela proviene tutta dal
mondo magico (eccezion fatta per Kei che, pur essendo “normale” entra, ed è il
benvenuto, a seguito di Makoto e Chinatsu). Tra queste figure compaiono una
volpe, piuttosto popolare nel folklore giapponese in veste di trickster, e due
coccinelle che sembrano simboleggiare la fedeltà coniugale.
Come
le terme in LA CITTÀ INCANTATA (2002) il locale è la rappresentazione del mondo
della fantasia, senza che ci siano qui particolari richiami ai ruoli
professionali: si tratta piuttosto di una totale immersione nella dimensione
magica che, per una volta, lascia da parte il mondo esterno.
La
padrona ha capacità magiche piuttosto forti, riuscendo a mantenere una barriera
spirituale molto potente.
ANZU
SHIINA
Doppiata
da Yuka Iguchi, nota soprattutto per aver dato la voce a Index nei diversi
capitoli della serie.
È
la figlia della signora Shiina e ovviamente ha dei poteri meno forti di quelli
della madre ma sta ancora studiando la magia ed è molto intelligente. Ha più o
meno la stessa età di Chinatsu e lega
subito con la bambina.
La
sua passione è la Storia e lo dimostra il giorno in cui la balena volante
arriva sul paese. Si tratta di uno strano essere artificiale che porta sulla
groppa le rovine di una città. Chiaramente questo riporta in primo luogo a una
lunga tradizione filosofico-letteraria riguardante le utopie, ma il riferimento
principale in questo caso è senz’altro il film LAPUTA, IL CASTELLO NEL CIELO
(Hayao Miyazaki, 1986), dove si racconta di un leggendario castello volante. Se
qui l’allusione evidente era all’isola immaginaria descritta da Swift nei
VIAGGI DI GULLIVER (1726), la figura della balena ha in sé un’idea al contempo
arcaica e moderna che ha dei possibili legami con le macchine senzienti di
BLUE-BLOOD GEAR (Kohei Hanao, 2010) o con il talismano chiamato “Piuma di
Balena” nell’anime PERSONA – TRINITY SOUL (2008).
Anzu
ha come famiglio il gufo AURORE, chiaro riferimento alla saga di HARRY POTTER
(1997-2007), in cui questi rapaci hanno il compito di recapitare la posta dei
maghi.
HINA
È
una ragazza fantasma nata nel 1906 (Era Meiji) che lavora come cameriera al
Cafe di Anzu indossando il kimono e un grembiule. È molto timida, come dimostra
quando Chinatsu, Makoto e Kei fanno visita al locale e scopre che la bimba la
può vedere. La si può paragonare a
Ringo, la protagonista del romanzo IL RISTORANTE DELL’AMORE RITROVATO (2010) di
Ito Ogawa, che ha perso la voce e comunica con i clienti tramite un blocchetto
sul quale annota tutto. Il paragone è in qualche modo confermato dall’episodio
in cui due coccinelle, simbolo di amore e fedeltà, sono servite puntualmente al
tavolo con il loro piatto preferito: ogni cliente ha infatti delle ordinazioni
fisse
Il
nome Hina qui è scritto in hiragana ma probabilmente se fosse scritto in
ideogrammi alle bambole usate nel hina-matsuri, nota anche come “festa delle
bambine” che si celebra il 3 marzo
costruendo un altare di bambole che riproduce la corte imperiale. Lo stesso
carattere però significa anche uccellino.
Nell’anime
compaiono alcune vere e proprie divinità:
IL
MESSAGGERO DELLA PRIMAVERA
È
un essere alto e mascherato, vestito come un servitore dell’epoca Edo
(1603-1868) Generalmente saluta la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera
ma, quando viene a sapere che in città c’è una nuova strega, decide di fare una
visita a Makoto.
Con
la sua flessuosità e il costume bianco e nero è molto lontano da Zefiro, il dio
della mitologia greco-romana che compare anche nella “Primavera” di Botticelli
con il tipico incarnato blu che lo fa riconoscere come vento.
IL
VELO DELL’OSCURITÀ
È
un parente stretto del Messaggero e infatti gli somiglia molto salvo il fatto
che è molto più impalpabile. Pare essere un omaggio alla CITTÀ INCANTATA (2002)
dello Studio Ghibli, riprendendo le fattezze dello spirito Senza Volto anche se
la maschera somiglia più a una di quelle usate per l’hockey che a quelle del
teatro noh.
VOLPE
Come
ho già detto è una figura piuttosto popolare nel folklore giapponese come
trickster che assume forme umana per ingannare le persone. Si sprecano anime e
manga dedicati alla kitsune, ultimo tra i quali GUGURE KOKKURI-SAN, in cui uno spirito volpe si manifesta in
forma maschile dopo essere stato evocato da Kohina, una bambina disadattata che
si finge una bambola. E come uno citare, solo a titolo di esempio,il
celeberrimo NARUTO di Masashi Kishimoto (1999-2014)?
Nana, che sta disegnando una storia per bambini, chiede a Chinatsu che verso fa la volpe e la risposta è che fa "bau bau" come un cane al contrario di ciò che pensa la gente.
Nessun commento:
Posta un commento